Villa Virginia

02-08-2024

Anziani e amici: la chiave per combattere l'isolamento e trovare la serenità

Scopri come combattere l'isolamento degli anziani attraverso attività sociali e ludiche che migliorano il benessere e la qualità della vita.

La solitudine nell’anziano è un fenomeno ricorrente e sempre più diffuso, inevitabilmente collegato all’invecchiamento della popolazione e alla mancanza di strategie sufficientemente diffuse a preservare i legami sociali e mantenere saldamente legata la terza età ai ritmi vitali del quotidiano. Ma cosa vuol dire essere soli e perché gli anziani rappresentano la fascia di popolazione più a rischio?

Il vero pericolo: l'isolamento

Se la solitudine come termine identifica una condizione di esclusione da ogni rapporto di vicinanza agli altri e degli altri, è pur vero che è l’isolamento la vera insidia che la solitudine rappresenta per gli anziani. È la stabilità e la profondità delle relazioni a rendere l’individuo più o meno solo. Nell’anziano che via via dismette alcuni ruoli nel proprio quotidiano, dalla fine della vita lavorativa attiva al modificarsi delle relazioni familiari, la vita di relazione riduce i suoi spazi e i ritmi lenti spesso polverizzano gli obiettivi della giornata.

Questa condizione spesso provoca nell’anziano un forte senso di inutilità, svuota la persona di entusiasmo e vitalità e favorisce una chiusura in sé stessi sempre più profonda. In questo contesto, il ponte con la realtà oltre la finestra può farsi sempre più distante, specie in presenza di disturbi fisici che limitano l’autonomia individuale.

Numeri preoccupanti

Secondo i dati presentati nel report “La solitudine dei numeri primi”, sono circa 2.5 milioni le persone che vivono sole, di cui il 40% oltre i 74 anni di età. Stando poi alle proiezioni demografiche, nel 2045 questo numero salirà a 3,6 milioni di persone toccando il 6% della popolazione complessiva. Circa nell’85% dei casi gli anziani vivono soli a seguito della scomparsa del proprio compagno di vita, una condizione che tocca, in quattro casi su cinque, le donne. Circa i 3/5 di queste persone sono in buone condizioni di salute, hanno una discreta mobilità fisica e sono complessivamente autosufficienti. Tuttavia, se la persona, seppur autosufficiente, non riesce a ricollocarsi all’interno del tessuto sociale, l’allontanamento progressivo dagli altri incide negativamente sul desiderio di fare, conoscere e condividere, portando verso un progressivo isolamento e conseguente senso di disistima.

Il ruolo del supporto sociale

In questo contesto, il ruolo del supporto sociale, inteso sia come sostegno oggettivo che soggettivo, è fondamentale. Il sostegno oggettivo si riferisce a un supporto di tipo pratico fornito da familiari, amici e persone di supporto all’anziano in difficoltà, mentre il sostegno sociale soggettivo si riferisce al valore del supporto emotivo fornito alla persona, rassicurata dalla vicinanza psicologica di coloro che ha accanto. L’anziano, esattamente come i ragazzi nel periodo adolescenziale, ha necessità di sentire l’appartenenza a un gruppo sociale nel quale rispecchiarsi e nel quale ritrovare il senso della propria presenza.

Attività ludiche: una soluzione efficace

Per aiutare gli anziani a sconfiggere la solitudine, ravvivare i loro rapporti sociali e restituire entusiasmo e fiducia in sé stessi, le attività ludiche e ricreative dimostrano tutta la loro efficacia. Un soffio di vita e allegria, la capacità di sorridere e divertirsi, scoprendosi bravi in nuove attività che rispolverano vecchie competenze. Mantenersi attivi fisicamente e mentalmente consente, attraverso attività ricreative spesso condivise, di ritrovare il piacere dello scambio con l’altro, identificare nuovi obiettivi, prendersi cura di corpo, mente e spirito. Dalle partite a carte ai puzzle, dai giochi enigmistici alla dama e agli scacchi, sono tante le attività che persone in diverse condizioni fisiche possono svolgere con grandi benefici e soddisfazione. Sempre vincente è anche il contatto e la condivisione con i bambini, che regalano spensieratezza e allegria e sollecitano nell’anziano il desiderio di raccontarsi. Per chi è più intraprendente ed è in buone condizioni di salute, le passioni scoperte in gioventù e coltivate in età adulta come il ballo, la ginnastica, la pesca, le bocce, il giardinaggio sono un’ottima opportunità per apprezzare la propria età in tutte le possibilità che ancora offre.

Casa dei Nonni: una casa di riposo che fa la differenza

Casa dei Nonni offre un ambiente sicuro, energico e positivo. L’intento è quello di promuovere l’integrazione in un contesto sano e protetto, supportando gli anziani in ogni aspetto della loro vita quotidiana e sociale. La salute e il benessere degli anziani sono fondamentali per garantire loro una vita quotidiana attiva e piena di stimoli, in un contesto sicuro. In questo modo, si contrasta efficacemente la solitudine e si favorisce una vita piena e soddisfacente anche in età avanzata.

Casa dei Nonni:
vivere la terza età senza pensieri

Gli anziani ospiti sono messi al centro dell’attenzione dal personale delle strutture e case albergo e riscoprono la loro utilità e valore sociale, diventando una risorsa all’interno di una comunità. Grazie ai servizi offerti da “Casa dei Nonni” la famiglia riceve supporto nella cura e gestione di genitori e parenti anziani, mentre l’anziano riscopre il piacere di vivere la terza età senza pensieri.

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